La bicicletta rossa
Compagnia "Principio Attivo Teatro di Lecce"
A narrare la storia della bicicletta rossa è la voce di Marta, la nuova venuta della famiglia che è ancora nella pancia della mamma. Tutti i componenti, in una specie di catena umana, sono
impegnati nella confezione dei contenitori delle sorprese, poste nelle famose uova di cioccolato appartenenti alla ditta del signor Bankomat, padrone e signore della città.
Le parole di Marta sono le uniche che punteggiano lo spettacolo, presentandoci i personaggi, i loro desideri e le loro speranze. Fanno loro eco solo quelle della traballante radio d'epoca di
casa, che ci informa di quanto avviene all'esterno.
La città invece, con i suoi tetti che occhieggiano alle stelle, dove qualche volta Arturo e Linda si avventurano, è lontana.
Per il resto sono i gesti dei personaggi che ci narrano la storia, in contrappunto con le musiche, parlandoci di povertà, di gesti sempre uguali che esprimono la rassegnazione ma anche la
condivisione degli affetti.
E poi c'è Ugo, il servente di Bankomat, che viene a prendere il lavoro fatto, a dare il misero salario, unico sostentameno della famiglia e pure a riprenderselo, puntualmente, tutto, per
l'affitto della casa.
Ogni cosa si svolge sempre uguale e ripetitiva finché al piccolo Pino non viene in mente di immettere nelle uova che sta confezionando la richiesta di una bicicletta rossa, una piccola
bicicletta che è in cima ai suoi desideri.
Ben presto il suo desiderio è sulla bocca di tutti.
Pino però non sa che i suoi genitori lo hanno preceduto: con parte del salario gli hanno già comprato una piccola luccicante bicicletta rossa. Ma adesso come faranno a pagare l'affitto?
Implacabilmente come è successo a tutti quello che non l'hanno pagato, al signor Arturo verranno pignorate le scarpe. Come faranno ora per andare avanti?